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Immagine del redattorematteofiorivet

CANI SPORTIVI

Fabbisogni alimentari nei cani da lavoro e nei cani sportivi

Tutti sanno che una maggiore attività fisica comporta un maggior dispendio energetico e quindi la dieta deve essere adeguata per poter soddisfare questa particolare condizione richiesta dall’organismo.


I cani che svolgono attività fisica “impegnativa” sono di diverse “classi” di specializzazione: si spazia dai cani impiegati dalle forze dell’ordine per la salvaguardia della sicurezza (cani da guardia, da ricerca stupefacenti o esplosivi) o i più famosi cani impiegati nella ricerca delle persone disperse (zone terremotate, zone di valanghe, zone boschive), fino ai cani impegnati nel traino delle slitte e ai cani “sportivi” in senso stretto (competizioni sempre tramite slitte, corsa, caccia, ecc..).


Quindi le condizioni di lavoro fisico sono estremamente diverse in ragione della specifica attività del cane e dalla condizione ambientale nella quale tale attività si svolge, perché è ovvio che un cane che “lavora” sulla neve avrà necessità diverse da un cane che svolge attività di guardia o di ricerca, come diverse sono le necessità per un cane impiegato in gare di brevissima durata (“sprint”) rispetto a quelle per un cane impiegato in gare di lunga durata (caccia, corsa di media e lunga percorrenza).


Senza poter entrare nel dettaglio (per i motivi sopra accennati) si possono comunque sottolineare alcuni aspetti peculiari dell’alimentazione del cane sportivo, completamente diversi da quelli dell’uomo.


  • In linea generale la “fonte energetica” principale nel cane sportivo dovrà essere rappresentata da lipidi. L’impiego di diete ricche in grassi (principalmente fonti ricche di acidi grassi polinsaturi a lunga e media catena) migliora l’efficienza di ossidazione degli acidi grassi, favorisce il risparmio di glicogeno e riduce l’incidenza di rabdomiolisi, quest’ultima evenienza possibile e frequente con diete a prevalenza di cereali (carboidrati complessi) a causa di una maggiore produzione di acido lattico.

  • Anche le proteine risultano estremamente importanti nel cane sportivo e da lavoro (in primis per la logica attitudine del carnivoro nella sua peculiarità di utilizzo) in quanto il loro utilizzo in quote più elevate rispetto a quelle normalmente indicate nel fabbisogno minimo offre una protezione verso le possibili lesioni muscolari e tendinee. Ovviamente proteine di alto valore biologico e alta digeribilità (fonti di origine animale).


  • E i carboidrati? In questo caso sono relegati all’ultimo posto nella percentuale del fabbisogno. In ogni caso fonti da cereali come il riso, frumento, mais, sottoposti a indispensabile cottura possono essere parte della dieta in percentuali variabili a seconda del tipo di attività. In generale, piccole quantità di carboidrati facilmente disponibili possono essere somministrati alla fine dell’esercizio fisico (entro 30 minuti dall’impegno).


  • E la fibra? Sempre presente, ma in quantità non eccessive, a preservare il benessere intestinale (azione prebiotica).


  • Vitamine e minerali? Sicuramente un supplemento di vitamine con azione antiossidante è indicata (Vit. E e Vit. C) in ragione di un maggiore stress ossidativo prodotto dallo sforzo fisico.


  • Acqua? Importantissima la sua integrazione perché nel cane sportivo il suo fabbisogno aumenta tantissimo in ragione di una perdita aumentata nella respirazione (evaporazione per il mantenimento della temperatura corporea) e nella salivazione.

Altre cose si potrebbero dire (integratori, supplementi, gestione alimentare), ma la formulazione di una dieta dedicata al cane sportivo dipende dalla specifica attività e per altre particolari indicazioni (difficilmente generalizzabili) è indispensabile la valutazione caso per caso.


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